“…un vento,
di nome Pier Paolo Pasolini;
massacrato da luridi assassini
tuttora ignoti per bieca congiura.
Non siamo forse sordi alla sua voce
che reclama degna sepoltura?
perché accettare crimine sì atroce
di un minorenne mosso da paura,
da solo all’Idroscalo? alba feroce:
del poeta straziato corpo giace;
questo da mezzo secolo ci piace.
Di frequente mi reco all’Idroscalo
di Ostia, scrutando quella stele in mezzo
ad ostinato squallore; ma scialo
di enfatici inni sfuggo con ribrezzo
nel giorno di tua morte, perché squalo
ritengo chi si loda lì per vezzo:
Pier Paolo! sì, tu ferita aperta
finché tua salma non verrà coperta.“
Andrea Mariotti, dal “Flauto di Pan unito al vento”, Macabor Editore, 2025, con prefazione di Anna Maria Curci (la foto è mia, scattata nel decennio precedente al cospetto del murale di Torpignattara a Roma, dedicato a Pasolini).