Nella foto, Los fusilamientos di Francisco Goja. Un dipinto che raffigura la repressione feroce dei moti antifrancesi del maggio 1808. Un quadro che la mia memoria visiva ha sentito più che mai vivo e attuale in questi giorni, considerando quanto sta accadendo in Libia (coi cadaveri degli oppositori del regime ammassati sulla spiaggia di Tripoli; per dire di uno dei troppi orrori documentati dalle immagini televisive). Una tragedia, ricordiamolo, preceduta non molto tempo fa da un inverecondo baciamano da parte del nostro Presidente del Consiglio nei riguardi di un tiranno sanguinario e spietato, colpevole di crimini contro l’umanità. Roba da vergognarsi di essere italiani (nonostante i ricchi commerci non datati oggi con la Libia).

4 commenti su “

  1. Franco Campegiani

    Caro Andrea, questa immagine del Goja è molto significativa e rappresenta molto bene il momento che attualmente viviamo. Purtroppo, dobbiamo ammetterlo, siamo in autodistruzione. E’ molto triste, ma la bellezza, l’amore, la bontà ed in sintesi i valori positivi cui aspirano gli animi nobili (e voglio credere siano tantissimi) devono fare tesoro anche di queste esperienze negative. L’umanità deve morire e risorgere dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice. L’affermazione ha bisogno della negazione e viceversa. La percezione del bianco non può avvenire senza la contemporanea percezione del nero, e viceversa. Sono riflessioni alquanto ovvie e scontate, ma nel caos in cui ci troviamo vale forse la pena riflettere sulle leggi elementari della vita. Che sono leggi di equilibrio e di armonia. Leggi di rispetto e di amore, da intendersi in primis tra Caino ed Abele, tra il bene ed il male. Ed è tutt’altro, credimi, che una visione utopica e sdolcinata della vita. Il Rinascimento fu uno dei periodi più felici della storia grazie all’innesto che riuscì a creare tra spiriti gentili, creativi e spiriti violenti e sanguinari. I Medici furono notoriamente degli avidi affaristi e dei politici senza scrupoli che tuttavia compresero di dover collaborare con gli intelletiti più illuminati dell’epoca (e costoro altrettanto) per un comune obbiettivo di crescita culturale ed umana. I conti oggi non tornano perché Caino vuole farla da padrone esclusivo, mentre Abele, nella maggior parte dei casi, non è che un Caino rovesciato, carico anch’esso di livore e di presunzione non meno pericolosi. In una situazione del genere, in una caduta così rovinosa, a parte la regola del “si salvi chi può”, ritengo che chi veramente abbia a cuore le sorti dell’umanità, non debba parteggiare per nessuno dei due contendenti, ma debba adoperarsi per un mondo veramente migliore, collaborando con quelle forze dell’Equilibrio che sono sempre all’opera e che prima o poi torneranno in auge, senza illusioni definitive. Adamo fu cacciato dall’Eden quando mangiò i frutti dell’albero proibito, i frutti ossia della “scienza del bene e del male” (della discriminazione tra il bene ed il male). Dov’è ora l’Eden, è svanito nel nulla? Io credo che fuggendo, Adamo era ignaro che si portava l’Eden nel cuore e che quella fiamma, pronta a riesplodere, è ancora e sempre dentro di sé.

  2. andreamariotti Autore articolo

    Caro Franco, la limpidezza di questa tua esaustiva riflessione mi è particolarmente cara ed onora questo blog, considerando il cupo presente su scala globale. Ricordi la mia citazione durante una conversazione telefonica che recentemente abbiamo avuto? ebbene, mi permetto di riproporla qui, a beneficio nostro e di chi ci legge, sembrandomi più che mai sacrosanta di questi tempi: “Procedi con passo sicuro; se vuoi che ogni cosa ti sia soggetta, sottomettiti alla ragione” Seneca, Lettere morali a Lucilio, IV, 37, 4. Un forte abbraccio e un ringraziamento.

  3. maria rizzi

    In questo dialogo tra “grandi”, caro amico,
    m’inserisco in punta di piedi, appoggiando pienamente la tesi di Franco, peraltro da te suffragata e aggiungendo il mio fallibilissimo concetto che, laddove sembra estinguersi quella che è la spiritualità razionale, si instaura una sorta di patologia dell’anima. E, poichè il concetto greco psiché, tradotto in latino in anima, significa vento, soffio vitale, affinchè possa tornare a emergere l’Eden cui allude Franco, e che regna in ogni uomo, deve sollevarsi questo vento…
    Anche io sono convinta che ai periodi di ‘patologia’ seguano quelli di salute, perchè l’armonia cosmica è un concetto destinato a non estinguersi.
    Tutto sta a prendere coscienza singolarmente e collettivamente del nostro soffrire.
    Avverrà. L’uomo non è nato per lasciarsi soggiogare dal male. Risorgeremo… Occorre volerlo. E lo vorremo.
    Grazie per le lezioni di vita che impartite e un grande abbraccio a entrambi.

  4. andreamariotti Autore articolo

    Non posso che condividere il tuo auspicio, cara amica: davvero è un momento drammatico su scala globale…rispondevo ieri sera a Franco ed eccoci, oggi, a guardare inorriditi le immagini del catastrofico sisma in Giappone. Un abbraccio.

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