Sorride, Lorenzo, in questa foto da me scattata domenica scorsa in montagna. Lorenzo è un bambino di sette anni che parla a voce bassa ed è già un valente escursionista; avendo infatti percorso, nella suddetta giornata, più di quindici chilometri con un dislivello superiore ai 300 metri, sui rilievi che circondano il lago di Vico (Viterbo). Il papà di Lorenzo, a sua volta buon camminatore, mi ha autorizzato a pubblicare la presente foto; sicché ho proprio voglia di esprimere qui il piacere grande che ho provato nel condividere la giornata all’aria aperta con Lorenzo, la sua famiglia e un mio carissimo amico. Raggiunto il fontanile di Canale, domenica scorsa, dopo quasi due ore di rilassato cammino, ci siamo trovati al cospetto della maestosa faggeta del monte Venere. Ad un certo punto, nel salire verso la vetta del monte, siccome Lorenzo correva (col rischio di cadere e di stancarsi troppo), eccomi a suggerirgli di accorciare il passo e di aiutarsi col bastoncino, cercando soprattutto di non parlare. Con mia grande meraviglia, il bambino ha osservato alla lettera i miei consigli; ringraziandomi anzi con trasporto caloroso, consapevole del buon risultato ottenuto, essendosi trovato in vetta con me senza troppa fatica. Forte dell’esperienza appena raccontata, mi permetto di rivolgere un pensiero affettuoso ai tanti, troppi bambini dell’età di Lorenzo immersi in una sofisticata multimedialità, tale da indurli a forme di vero e proprio autismo. Vedete come sorride Lorenzo nella foto? Se sapeste di quale spirito silenzioso è stato capace al mio fianco domenica scorsa questo bambino di sette anni tutt’altro che lezioso; anzi, capace di comunicare splendidamente con tutti! In tanti anni di escursionismo non mi era mai capitato un incontro così bello. E non credo di esagerare; nel senso che davvero il il sorriso di questo bambino (com’è possibile osservare nella foto) possiede qualcosa di celestiale: quasi uno spicchio di cielo sereno in contrasto con le nostre cupe giornate. Grazie, dunque, Lorenzo, per la ricchezza che hai lasciato nella mia anima domenica scorsa (e complimenti anche alla tua sorellina, brava nel sopportare diverse ore di cammino!).

8 commenti su “

  1. maria rizzi

    I sorrisi dei bimbi, amico mio,
    esprimono spesso le verità di Dio,
    la Sua ‘nostalgia degli Uomini’.
    Forse Lorenzo sopperiva alle mancanze di
    troppi di noi…
    Grazie per i tuoi tocchi di sensibilità.
    Un abbraccio.

  2. andreamariotti Autore articolo

    Mi viene in mente, cara amica, leggendo il tuo commento, il titolo di un libro molto conosciuto di Elsa Morante: Il mondo salvato dai ragazzini…un abbraccio anche da parte mia.

  3. andreamariotti Autore articolo

    Quando ci si trova di fronte alla condizione schietta della prima fanciullezza, come non sentirsi toccati dentro, cara amica?

  4. Franco Campegiani

    Carissimo Andrea, è davvero confortante sapere che esistono bambini così. Dico questo, credimi, non per senile rimpianto dei bei tempi andati: io e i miei amichetti, lo ricordo bene, eravamo angeliche canagliette di strada. Piuttosto mi sembra di vedere in Lorenzo quella stessa “celeste terrestrità” che appartiene all’uomo di sempre, quando è sano ed autentico, a prescindere dalle forme del suo vivere civile, della sua cultura, della sua tecnologia, della sua artificialità. Lorenzo è certamente un bambino immerso nei tempi attuali, capacissimo di utilizzare i mezzi elettronici e le altre diavolerie digitali come ogni altro bambino della sua età. Però tutto questo non scalfisce la sua freschezza e la sua autenticità. Il suo stampo di giovane umano non ne rimane offuscato ed egli rimane legato all’essenza, agli elementi, al creato, come ogni altro innocente animale che calchi la terra, amandola e ricevendone amore a sazietà. Grazie per avermelo fatto conoscere, Andrea. Il mio augurio è che possa conservarsi sempre così.

  5. andreamariotti Autore articolo

    Carissimo Franco, ti ringrazio a mia volta per questo tuo commento così umanamente aderente alla giovanissima, pulsante vita di Lorenzo. Sai una cosa, che non scopro certo io per primo? C’è, in Lorenzo, incredibilmente, una matura saggezza, come a volte accade di percepire nei fanciulli; e se aggiungiamo a ciò la resistenza fisica alla fatica di ore e ore di cammino affrontate senza capricci, ecco spiegato il mio stupore che poi mi ha indotto a scrivere di lui. Ti saluto con grande cordialità, Franco, unendomi al tuo augurio per Lorenzo.

  6. Sandro Angelucci

    Su questo tuo articolo, amico mio, sarò lapidario.
    Angeli: questo sono i bambini, e questo non devono, non hanno il diritto di dimenticare coloro che bambini sono stati.
    Ti abbraccio,

    Sandro

  7. andreamariotti Autore articolo

    Davvero è come tu dici, carissimo Sandro. Forse si potrebbe aggiungere che i bambini saranno poi quei giovani cui un paese civile ha il dovere di guardare…fermiamoci qui, per non guastarci il sorriso di Lorenzo che illumina il mio scritto. Un abbraccio.

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