Croda

Già nel marzo dell’anno precedente ho avuto occasione di presentare una poesia di Simone Consorti, insegnante presso un Istituto Superiore di Roma (vedi articolo del 25.3.2012 nel blog). Simone, oltre che poeta, è romanziere fecondo e animatore fra i più acuti del giovedi dei lettori presso la biblioteca Pier Paolo Pasolini di Roma dove frequentemente ci incontriamo. Oggi, con vivo piacere e con il consenso dell’autore, mi trovo a proporre ai visitatori del blog una sua lirica a parer mio limpida, asciutta e particolarmente toccante: riferendomi a un poeta non di rado ironico, graffiante e dunque a me non poco gradito; poeta che, da parte mia, onorerò con una mia foto della stupenda Croda del Becco, sopra il lago di Braies (in Val Pusteria; perla, non solo a mio avviso, delle vallate dolomitiche). Non mi sono chiesto più di tanto il motivo di questa mia scelta, considerando il fatto che, nei suoi versi, Simone, come si vedrà, fa un accenno al “mare immenso”: so soltanto che non è facile per nessuno avvicinarsi a se stessi, raggiungere il proprio “centro”: ebbene, lo “spigolo” stupendo della suddetta Croda può, forse, suggerirci visivamente qualcosa…ma, tornando alla lirica di Simone Consorti, dovrò pure accennare al moto di stupore da me provato rendendomi conto alla prima lettura di un testo letteralmente e istintivamente egemonizzato dalla vocale palatale e, lungo tutto il suo sviluppo; come se, già a partire dal piano fonematico del discorso poetico, fosse integralmente attivo quel travaglio che porta il poeta alla consapevole fierezza di ciò che afferma:

Sto diventando me stesso
non ho bisogno di uno specchio per vederlo
Sta accadendo proprio adesso
e non c’entra con come mi sento
Tra poco sarò un sasso
immobile e incapace
di fare un solo passo
Non mi aspettare più in là
o domani
Non dirmi di stringere
o aprire le mani
o stropicciare gli occhi
davanti a un mare immenso
perché sto diventando me stesso

poesia di Simone Consorti

1 commento su “

  1. Bianca 2007

    …e da come si constata ci sono insegnanti che si fanno imparare. E allora ben vengano alla luce. Saluti cari e complimenti per il post. Mirka

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