Camponeschi

Venerdì scorso mi sono recato alla inaugurazione della mostra di Mauro Camponeschi (di cui avevo dato notizia in precedenza nel presente blog) dal suggestivo titolo LUNE DI MAGGIO (Galleria Talent Art, Via F.Martini, 7, Roma; con orario di apertura fino alle 19,30 odierne). Ebbene, dico subìto che tale mostra mi è sembrata un piccolo gioiello di artistica ispirazione. La foto qua sopra, mia, con tutti i limiti del caso, credo dimostri quanto ho appena affermato; in virtù di essa, infatti, possiamo vedere (non per intero) uno dei dipinti più apprezzati dai visitatori (dal titolo Nell’ora muta delle fate ti tiene soltanto un filo). Ammirando il suddetto dipinto, in effetti, venerdì scorso, mi sono sentito di osservare che la simbologia delle opere di Mauro Camponeschi non astratta, eccentrica per partito preso, risulta al contrario frutto di autentica poesia; nella quale vengono a convergere -risolte sul piano figurativo- le risonanze umanistiche di un artista radicalmente disposto a scrutare nel silenzio il fondo del proprio animo. Non altrimenti potrei spiegarmi, a conti fatti, l’adesione convinta del pubblico, venerdì scorso, alla poetica figurativa (è proprio il caso di chiamarla così) di Camponeschi; al quale immagino non dispiacerà, in conclusione, la citazione da parte mia della battuta finale dell’ultimo film di Federico Fellini, La voce della luna (1990) affidata a Roberto Benigni: “…se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”. L’artista Mauro Camponeschi è in Rete all’indirizzo www.maurocamponeschi.com

2 commenti su “

  1. massimo

    Caro Andrea, mi rammarico pensando allo scorso venerdì, all’impossibilità di intervenire (come visitatore) alla mostra del talentuoso maestro Mauro Camponeschi. Non vorrei peccare di retorica ma, come da te già esternato nell’articolo, siamo veramente di fronte alla pura poetica figurativa. Di notevole spessore artistico il quadro incentrato nella figura portante dell’albero, del lento scorrere del tempo e degli antichi rami che danno ospitalità e riparo (forse l’albero della vita?). Inquietante poi l’immagine quasi incorporea dell’uomo che, aggrappato ad un palo, a quello che sembra essere un albero tronco con i suoi anelli, scruta l’orizzonte. Così, ai suoi occhi adagiata appare un’isola, forse un’occasione per salpare, per non recidere il filo che ci tiene sospesi tra ragione e irrazionalità. Se l’artista è d’accordo vorrei citare, per la chiusa di questo intervento, i toccanti versi dell’insigne poeta e studioso Andrea Mariotti: […] angusta roverella ritta
    da cinquecento anni, dicono: scritta
    dai rami tuoi, la trama degli illesi
    ritmi del tempo appare. (Alla quercia di P. da Palestrina da Scolpire questa pace, Ed. Tracce 2013)
    Un abbraccio Massimo

  2. andreamariotti Autore articolo

    Caro Massimo, mi fa piacere -e del resto non poteva essere diversamente- che al tuo sguardo d’artista non sia sfuggita la sognante bellezza del dipinto di Mauro Camponeschi (il quale mi ha scritto ieri con delicata riservatezza) presentato nel mio articolo. Davvero si sentiva a pelle, venerdì scorso, la curiosità attenta e meravigliata di un pubblico più dalla parte dei quadri che delle tartine , per esprimerci pittorescamente dati i tempi. Merito ovviamente di una ricerca artistica -quella di Camponeschi- intrisa di umana poesia, senza per questo tacere dei notevoli mezzi espressivi sottesi ad essa. La titolare della galleria mi ha oggi scritto in merito alla favorevole diffusione della mia recensione avvenuta ieri nell’ultimo giorno della mostra; e stasera, nel leggere il tuo commento, vedo citati (con stima e con affetto da parte tua) i versi di un mio sonetto associati al dipinto in oggetto. Nell’esprimere la mia soddisfazione per tutto ciò, mi corre l’obbligo di ribadire con convinzione lo spirito di servizio da cui ha preso le mosse la mia concisa recensione: spirito di servizio che in altro non consiste se non nel cercare parchi e limpidi enunciati per qualificare un mondo di immagini -quelle di Camponeschi- in grado di toccare la mente e il cuore dell’osservatore. Non è un gioco di parole infine, caro Massimo, concludere così: le immagini comunicate da Mauro Camponeschi in virtù della sua pittura, rilanciano oggigiorno, credo -e non è poco- le ragioni dell’immaginazione a fronte del potere totalizzante delle immagini digitali. Un abbraccio e un ringraziamento per il tuo generoso intervento.

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