L'amante di Mozart

E’ di marzo di quest’anno la prima edizione del romanzo di Vivien Shotwell L’amante di Mozart, Rizzoli (titolo originale Vienna Nocturne). Vivien Shotwell, giovane cantante lirica, con tale romanzo è alla sua prima prova narrativa. Protagonista della vicenda è Anna Nancy Storace, celebre soprano e indimenticabile “Susanna” nelle Nozze di Figaro di W.A. Mozart, capolavoro operistico che conobbe il suo esordio presso il Burgtheater di Vienna il primo maggio 1786. La Storace, dalle grandi qualità canore, fu la dedicataria, nelle Nozze, di una delle Arie più belle e sensuali dell’opera, “Deh vieni, non tardar”; e poi, in seguito e apertamente, del Rondò per soprano Non temer, amato bene K505, con il pianoforte obbligato che si presenta inatteso a metà della melodia. Tale Rondò, con la dedica nel manoscritto “Per M.lle Storace e per me, dal suo servo e amico W.A. Mozart”, venne composto dal genio di Salisburgo alla fine del 1786 per salutare l’amica Anna Storace alla vigilia della definitiva partenza della cantante per l’Inghilterra nel febbraio 1787. Chi conosce il brano in oggetto sa della sua tenerezza e della suggestione, in esso, del pianoforte, che vale forse come una dichiarazione d’amore di Mozart per la sua cantante preferita. E, in effetti, di un sofferto, fugace e intenso amore nato fra Mozart e la Storace narra nel suo romanzo Vivien Shotwell, forzando credo non più di tanto la realtà storica. Senza gridare al capolavoro, ritengo si possa parlare di una riuscita abbastanza felice di questo primo romanzo della Shotwell; lavoro egregiamente documentato e coinvolgente nel tratteggiare la figura di Mozart, nella sua complessa umanità di genio musicale sempre più incompreso dai viennesi  del suo tempo. Un Mozart spiritoso e malinconico, marito innamorato della moglie Constanze e tuttavia vinto dal fascino della “inglesina”, la bella e grande cantante Anna Nancy Storace; a sua volta compiuta creatura romanzesca per la sua sofferta sensibilità (così com’è uscita dalla penna di Vivien Shotwell).

2 commenti su “

  1. Bianca 2007

    Se Mozart mai sopportò la sudditanza del potere, di tutti i poteri, dall’aristocrazia a quella dell’arcivescovado, non si sottrasse all’eterno femminino del quale, oltre ai piaceri ne gustò anche la schiavitù, magari malinconicamente con qualche sberleffo a posteriori. La tua resta comunque una recensione interessante. Mirka

  2. andreamariotti Autore articolo

    Condivido le tue osservazioni. Il libro in oggetto, pur senza essere trascendentale, è una buona opera prima che avvicina alla musica operistica e, in qualche modo, a Mozart, musicista alato che viene incontro come pochi al nostro tempo compulsivo. Bastano poche note, come ben sappiamo, per essere al cospetto della Bellezza, grazie a Mozart. Con il genio di Salisburgo non possiamo dire…che non abbiamo tempo!

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