Con piacere do notizia di aver ricevuto ieri, 10 agosto, il sesto premio per la sezione A, “poesie inedite”, dalla Giuria (formata da Antonio Coppola, Daniela Quieti, Maria Teresa Giusti, Alessandro Masi) della prima edizione del Premio Nazionale di Poesia “Mario Arpea” 2014, indetto dal Comune di Rocca di Mezzo (AQ). La mia lirica, oggetto di menzione d’onore con targa, diploma e motivazione, è quella scritta a marzo scorso e intitolata Scabro diletto, “cronaca” in versi della mia preparazione della lettura interiore della leopardiana GINESTRA, preparazione avvenuta nel corso del 2011. La lirica Scabro diletto era stata da me letta il 12.3.2014 presso il Circolo Ufficiali delle Forze Armate di Palazzo Barberini a Roma (in occasione del reading Tersicorem Verginesque Musas, “omaggio alla poesia”).
Complimenti vivissimi e…sempre in marcia. Ciao e un grande abbraccio. Mirka
Grazie e sempre in marcia, come dici giustamente. Un abbraccio anche da parte mia
Un grande applauso anche da parte mia, Andrea. Questa affermazione è un’ulteriore conferma della qualità della tua poesia. Conosco personalmente tre dei quattro membri della Giuria (Antonio Coppola, Daniela Quieti, Alessandro Masi): il loro avallo la dice lunga sulle potenzialità dei tuoi versi e della tua scrittura. Congratulazioni vivissime e un forte abbraccio
Grazie, caro Franco, per le amichevoli parole di stima nei riguardi del mio lavoro poetico: la lirica inedita premiata è in effetti frutto doveroso di una “virata”, dopo la recente pubblicazione della silloge Scolpire questa pace. Dico frutto doveroso in quanto il work in progress, ossia la mia nuova raccolta, che include naturalmente Scabro diletto, obbedisce ad un’altra stagione della vita; e dunque il riconoscimento ottenuto mi incoraggia a proseguire nel distillare la buona (spero) acquavite che offrirò al lettore a tempo debito. Un forte abbraccio anche da parte mia
Ricordo bene…..mi facevano pensare: sono le prime e le ultime parole della tua lirica, oggetto di autorevole e meritato plauso. Sono parole di cronaca e storia, significative quanto quelle al loro interno che incastonano la tua viva partecipazione al doloroso evento di Fukushima tra le mosse svelate di un percorso a zig zag, sapientemente orientato a schivare la melma quotidiana e ad approssimare il “rosso lampo” delle consonanze tessuto in trama sul potente ordito della Ginestra, ormai indissolubile dal tuo.
Congratulazioni!
Cara Grazia, questo commento mi giunge particolarmente gradito non solo per le affettuose parole di stima nei riguardi del mio impegno poetico; ma anche e soprattutto per avere tu evidenziato l’incipit e la chiusa della lirica premiata: segnali poetici d’una intonazione consapevolmente bassa, quotidiana; per poter cogliere quel miracoloso e attualissimo fiore antiretorico che rimane la leopardiana GINESTRA…fiore che ho inteso offrire in dono alle innumerevoli vittime della catastrofe di Fukushima; e, più recentemente, a noi tutti, nel Belpaese in “negativo” di eticità, oltre che di PIL. Un abbraccio