pam

Complimenti vivissimi! apprendo oggi da un quotidiano on line che il 15 gennaio prossimo verrà inaugurato un nuovo supermercato in zona non propriamente periferica, a Roma; per la precisione nei locali un tempo sede della libreria Rinascita, in via delle Botteghe Oscure. Largo ai surgelati della catena Pam, cribbio! così si difende il decoro del centro storico ripudiando il profitto nudo e crudo! segnalo a tempo perso una deplorevole contraddizione: poco più in là della suddetta via, non da molto, è stata intitolata alla memoria di Enrico Berlinguer la piazzetta attigua al capolinea del tram otto. Suggerirei una condotta coerente, al riguardo: perché non intitolare piuttosto tale piazzetta Largo del Mulino Bianco, considerando il cromatico accordo con il non lontano e antiretorico (sic!) Vittoriano?

2 commenti su “

  1. Francesco

    che tristezza! Condivido la tua amarezza, in questi giorno riflettevo sui continui annunci di offerte sottocosto, ma mi sembra che ormai siamo noi il prodotto sottocosto su cui le lobby commerciali e finanziarie hanno allungato il loro controllo, e cercano in tutti i modi di risucchiare la nostra anima.
    Stiamo andando verso il mondo di 1984 oppure di Fahrenheit 451?
    Il consumo come fonte di profitto, e noi consumatori come prigionieri del profitto.
    Concordo anche sull’intitolazione “Largo Mulino Bianco”, una piccola immagine bucolica di una vecchia pubblicità (per rimanere nel tema della contraddizione).
    Nonostante ciò un caro saluto
    Francesco

  2. andreamariotti Autore articolo

    Più che di amarezza, Francesco, parlerei di indignazione, che vivi ci fa sentire e con gli occhi aperti in questi giorni in cui la macchina dei consumi ci vuole sdolcinati in stile occhio-di triglia. No, si parva licet, a monte del mio breve intervento, colgo l’insegnamento di Giovenale: “Facit indignatio versum“; Satire,I,79…se è vero com’è vero che dopo il presente articolo nel blog, come punto da una vespa, ho appunto scritto una poesia credo abbastanza ironica su questa resa senza condizioni al più becero profitto in barba alla storia, alla tradizione che non è conservatorismo; poesia, in ultimo, sui libri che respirano…un caro saluto a te, Francesco.

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