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Già in data 26 luglio scorso mi ero espresso negativamente nel presente blog circa l’opportunità del Giubileo previsto a Roma dal dicembre prossimo, distinguendo in modo del tutto ovvio la prudenza dalla paura, in merito al pericolo rappresentato dall’estremismo islamico. Recentemente apprendo (guarda caso) che la nostra Polizia si è dichiarata “serena” ma “preoccupata” al riguardo; per non dire dello stesso papa Francesco che, giorni addietro, nell’intervista concessa a un’emittente portoghese, ha riconosciuto effettivamente i pericoli connessi all’imminente Giubileo …bella scoperta, con tutto il rispetto! colgo anzi qui l’occasione per riflettere su quella che ormai risulta in tutta evidenza una sovraesposizione mediatica del papa argentino, a volerla osservare senza pregiudizi. Alludo in particolare alla sua recente sortita in via del Babuino, a Roma, presso un negozio d’ottica nelle vesti (apparenti) di un cliente qualunque; laddove, credo, meglio forse avrebbe fatto Francesco a convocare chi di dovere in Vaticano con più discrezione. Francesco ha invece scelto per sé, ancora una volta scavalcando il “protocollo”, la suddetta sovraesposizione: tale da ottundere, temo, le coscienze di quanti possono essersi sentiti spinti  -grazie all’entusiasmo del momento- a dimenticare il principio di identità e di non contraddizione, alla vista come dire abbagliante dell’uomo tutto vestito di bianco in giro per la Capitale; un uomo però a capo di uno stato sovrano nonché della Chiesa di Roma (i cui gesti e parole rivestono sempre una valenza enorme di natura politico-sociale). Intendiamoci: non invoco certo il riuso per l’attuale papa della sedia gestatoria! la popolarità di matrice progressista di Francesco è indiscussa, conquistata sul campo, occorre riconoscerlo; ripensando al suo primo viaggio da papa a Lampedusa, alla preghiera congiunta con gli operai sardi per il lavoro; nonché al suo tuonare contro i traffici d’armi relativi alle troppe e sporche guerre, in un memorabile Angelus (non negando di essermi sentito profondamente colpito, rispetto a tutto ciò). Ma questa faccenda del Giubileo, ripeto, proprio non riesco a digerirla, per il motivo sopra ricordato e che riguarda tutti, evidentemente. E’ di questi giorni peraltro la notizia dell’avvio delle visite alla residenza papale di Castel Gandolfo finora inaccessibile ai turisti (…avendo il papa parecchio lavoro da svolgere a Roma e non certo il tempo per recarsi nella residenza tradizionalmente estiva dei successori di Pietro…): solita pragmatica e spiazzante semplicità di Francesco, quindi; nell’occasione, con tanto di trenino che dal Vaticano (o meglio dalla stazione di San Pietro di Trenitalia) porta e porterà ogni sabato i visitatori in una dimora d’eccezione tutta da scoprire e ammirare. Che dire, nel ringraziare il papa di ciò? che rimango tuttora profondamente riconoscente a Francesco per tante sue parole di grande e onesta incisività -le più recenti a proposito del doveroso pagamento dell’Imu da parte degli “alberghi” religiosi- parole pronunziate spesso al posto dei nostri risibili governanti; ma, dal mio piccolo osservatorio ispirato alla laicità, come non temere la cooptazione di masse indotte a un sempre più massiccio gregarismo (volendo alludere al porsi di papa Francesco ormai al di sopra delle critiche in virtù di una “rendita” indiscutibile se non dogmatica)? mi sbaglierò … osservo nondimeno che questo papa venuto dall’altra parte del mondo sta agitando forse troppo le acque (immaginando con quanto piacere da parte di un certo ambiente curiale radicalmente conservatore e del tutto silenzioso, di questi tempi…). Mi fermo qui; non essendo certo io a dover rammentare che le transizioni epocali (quelle troppo rapide in particolare) non entusiasmano granché i grandi burocrati, gli alti prelati da sempre annidati nei gangli che contano, del Potere. Ma infine: l’attuale papa (gesuita, non dimentichiamolo) pur dalla parte degli ultimi, svolge comunque davanti ai nostri occhi con estrema determinazione il suo compito di sovrano indiscusso (so di scoprire l’acqua calda!) di uno stato minuscolo per dimensioni ma di enorme portata storico-politico-spirituale; cui guardare con rispetto sì, ma critico, per quanto mi riguarda.

 

4 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Forse c’è un eccesso di retorica populista, Andrea, nel ritenere Papa Francesco l’incarnazione di un cambiamento atteso e necessario nella Chiesa, ma non si puo’ disconoscere il suo impegno per rinnovarla, per ridarle vitalità. Impressi nella nostra memoria sono l’invito ai giovani “a non lasciarsi rubare la speranza” e la frase “come vorrei una chiesa povera per i poveri”. Non si puo’negare quanto siano apprezzate la sua vicinanza alla gente, la spontaneità, la sobrieta’ e l’attenzione per i più deboli. Per quanto riguarda la recente notizia dell’apertura al pubblico della villa pontificia di Castel Gandolfo, qualcuno ha scritto: “Ci voleva un Papa venuto dalla fine del mondo per aprire al mondo la residenza estiva dei Papi…”. Eppure, questo Papa progressista, terzomondista non sembra gradito a molti cattolici, soprattutto a quelli che contano… Condivido pienamente la tua affermazione conclusiva circa l’mportanza di guardare le cose e considerarle con spirito critico. Un caro saluto. Fiorella

  2. Bianca 2007

    Mi trovi d’accordo Andrea su tutti i punti da te elencati. Ovviamente nel buono che questo Papa sta operando all’interno del Vaticano e fuori con i bisognosi alle prese coi cambiamenti portati da una società regredita di valori e altrettanto bisognosi d’essere guidati con bontà e con umana comprensione anche nelle diversità. Resta l'”eccesso” fuori dalla severità ragionativa che, se trascina all’entusiasmo porta insieme una passività totale senza nessuna voglia di fermarsi a pensare, riflettere, lavorare con un’autonoma criticità. Quella criticità che comporta l’asservimento convinto, o la ribellione sino a maturato nuovo pensiero. Vero. Forse per un Giubileo non era il momento ottimale anche gli occulti pericoli, ma confidiamo nell’Intenzione di Francesco e nella Protezione Vigilante di Maria. Mirka

  3. andreamariotti Autore articolo

    Accolgo con gratitudine questo tuo commento al mio scritto, cara Fiorella.

  4. andreamariotti Autore articolo

    Conosco bene, Mirka, il grado della tua critica condivisione del mio scritto. Ti sono grato per il commento che mi hai inviato. Un abbraccio

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