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Il marziano Kunt (alias Ignazio Marino) atterrando a Villa Borghese alla guida del suo disco volante (riferendomi ovviamente al famoso racconto di Ennio Flajano) cosa avrà pensato? a parte la citazione letteraria forse non del tutto peregrina, questo per il momento mi sento di dire in relazione alle dimissioni di ieri: più che probabilmente, Ignazio Marino ha destabilizzato interessi “forti” e ben consolidati; ma quale insensibilità sociale da parte sua all’indomani delle esequie del patriarca dei Casamonica! quel funerale occorreva impedirlo; ma fatta la frittata, ecco che Marino l’avremmo dovuto rivedere tempestivamente nella Capitale, a parer mio. Lui, invece, ha continuato imperterrito le sue esotiche vacanze, lasciando Roma terra di nessuno (si fa per dire, avendo l’Urbe i suoi padroni). No problem, facendosi soprattutto sfuggire -Marino- l’occasione di un contatto caloroso e diretto con i cittadini offesi per l’accaduto (Roma non è poi così sguarnita d’agosto come in passato). Il suo algido stile non gli ha suggerito ciò… un chirurgo di livello non interrompe le sue vacanze dopo un anno pesante di lavoro, ha chiosato forse non a torto il Prefetto di Roma Franco Gabrielli. Molti addebiti si potrebbero muovere a Ignazio Marino in veste di Sindaco di Roma. Anche quello (non secondario, è un mio tweet di ieri) di un rapporto sempre più teso con Bergoglio. E a Roma, da che mondo è mondo, non si muove foglia che papa non voglia (o sbaglio?)…amen (o alla prossima puntata).

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