polifemo

Invito nel caso i visitatori del presente blog a leggere o rileggere il Dialogo sulla democrazia incluso nella Morte di Marx e altri racconti di Sebastiano Vassalli, il grande scrittore scomparso qualche mese addietro. Sì, perché le parti in commedia recitate da Renzi e Marino riguardo alle dimissioni di quest’ultimo da primo cittadino della Capitale, la dicono lunga in tutta evidenza sulla superfluità attuale dei votanti (CNV, in sigla, nel suddetto dialogo,  il cittadino che non andrà a votare). Ma il bello, anzi il brutto della invereconda farsa che si è consumata a quaranta giorni dall’inizio di un improvvido (a parer mio) Giubileo per Roma è che quanto si è svolto davanti ai nostri occhi altro non è se non l’inevitabile corollario di un vulnus per la nostra democrazia; di cui dire grazie all’attuale Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. L’ho sintetizzato ieri in un tweet: a monte, per me, c’è il governo Monti del 2011, messo in piedi in virtù di un grave strappo istituzionale giustificato allora dall’emergenza nazionale. E la storia come vediamo bene si ripete, sia pure a livello locale (ma di Roma stiamo parlando), con un sindaco “marziano” quanto vogliamo ma democraticamente eletto ed oggi mandato a casa…”com’ altrui piacque”; INF. XXVI, 141 (volendo qui scomodare il Sommo Poeta… ma per l’appunto, quello della prima cantica della Commedia).

2 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    L’uscita di Marino dal Campidoglio -nel modo che sappiamo- servirà a mettere un po’ d’ordine in una vicenda che ha pesantemente compromesso il rapporto tra amministrazione e città e a ricreare una normale dialettica democratica indispensabile per la soluzione dei problemi che oggi paralizzano la Capitale? Auguriamoci, Andrea, che non si ripetano fatti di questo genere, per giustificare i quali, si debba -con rassegnazione- fare appello ai versi danteschi che tu sapientemente citi …”com’altrui piacque”. Un caro saluto. Fiorella

  2. andreamariotti Autore articolo

    Speriamo in meglio, Fiorella: attualmente lo stato delle cose a Roma è quello che sappiamo: senza pretendere i fenicotteri rosa della Grande Bellezza di Sorrentino, si vorrebbe un po’di serietà. Certamente non mi hai frainteso; nel senso che Marino, democraticamente eletto, ha comunque fatto -ritengo- il suo tempo in quanto a credibilità, innanzitutto (parola forse passata di moda, si potrebbe amaramente chiosare, ai giorni nostri). Un caro saluto

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