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A  MIA  FIGLIA

 

Quando il vento di notte si scatena

in invernali furie e urla il mare

e io insonne nel letto mi rigiro,

pesa la solitudine dell’isola,

figlia, l’irreparabile frattura,

l’ipotetico abbraccio non possibile.

Il mare ci divide come mai

altro potrebbe. E io, che posi il seme

nel ventre di tua madre

e prima che nascessi vidi in sogno

i tuoi capelli -anelli di due anni-

più biondi d’ogni sole

e con trepido cuore

alimentai per te vaghe speranze,

auguro un corpo sano

ed un tempo sereno

a te, mia prima freccia

librata in alto a fare il suo cammino.

 

poesia di Pasquale Balestriere tratta dalla silloge OLTREFRONTIERA, Edizioni Confronto, 2015

 

p.s. in merito alla succitata silloge mi permetto di rinviare alla mia recensione (numero 64 della rivista letteraria I Fiori del Male/ maggio-agosto 2016) pubblicata nel presente blog in data 9 settembre 2016; foto:linformazione.eu (a/m)


Pasquale Balestriere (Barano d’Ischia- Na), docente, scrive in versi e in prosa. Laureato in lettere classiche, ha speso la maggior parte della vita coltivando le sue grandi passioni: l’insegnamento, lo studio, la scrittura, l’agricoltura. Autore di numerosi articoli e saggi, di argomento letterario e no, pubblicati su giornali e riviste, si è altresì interessato del dialetto, dei costumi e delle tradizioni della sua isola. Scrive anche racconti ma, fin dalla prima adolescenza, si è dato alla poesia: sicché, nel corso del tempo, ha dato alle stampe varie raccolte di liriche: E il dolore con noi, Avellino 1979; Effemeridi pitecusane, Ischia 1994; Prove d’amore e di poesia, Roma 2007; Del padre, del vino, Pisa 2009; Quando passaggi di comete, Torino 2010; Il sogno della luce, Castel di Judica (CT) 2011. Ha ottenuto gratificanti riscontri critici e numerosi primi premi in concorsi di poesia. Partecipa ad attività e dibattiti culturali con relazioni, conferenze, presentazioni di libri, recensioni, prefazioni, collaborazioni di vario tipo con giornali, riviste, blog. Il 28 marzo 2015, presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, gli è stata conferita, in forma solenne, la Laurea Apollinaris Poetica 2015.

 

 

 

 

4 commenti su “

  1. Franco Campegiani

    Caro Andrea, conosco e apprezzo da tempo Pasquale Balestriere, poeta eccellente e agricoltore sopraffino, cui mi avvicina l’amore per l’aratro e la penna (sia pure con arte minore da parte mia). La poesia qui pubblicata si nutre di raffinati echi classici, ma risulta antiretorica e modernissima, assolutamente priva di aulicità, come è usuale nel poeta ischitano. Il suo classicismo è sorgivo ed autentico, al di fuori di ogni citazionismo, di ogni anacronismo e di ogni intellettualismo memoriale. Una poetica delle piccole cose, degli affetti semplici, della vita rurale: il borgo, la terra, la donna, i genitori ed i figli, il respiro del mare. Ma non si pensi al minimalismo di tanta poesia contemporanea. No, qui il paesello è tutto, è l’intero cosmo solare. E il Particolare è intriso di Universalità, come sa il Poeta di sempre e come ben sapevano gli avi.
    Franco Campegiani

  2. andreamariotti Autore articolo

    Concordo profondamente con quanto scrivi, caro Franco, e aggiungo da parte mia che non capita spesso di imbattersi -come nel caso di A mia figlia– in una poesia incipitaria di siffatta bellezza ed equilibrio, leggendo la silloge di Pasquale Balestriere.

  3. pasquale balestriere

    Che dire di fronte a commenti così lusinghieri? Gratias vobis ago, amici carissimi, e spero che l’affetto non vi abbia fatto ombra, abbellendo più del dovuto ai vostri occhi questa mia poesia.
    Per amore di verità devo dire: Franco, che fa esercizio di modestia, ha interessi che vanno dalla letteratura alla scrittura poetica, dalla filosofia alla critica d’arte ( e forse tralascio pure qualcosa); Andrea, del quale sto conoscendo e apprezzando il valore, è sicuramente persona di cultura e fine intenditore di poesia. E magari anche altro. Ma devo conoscerlo meglio. Per il momento gli sono grato dell’ospitalità.
    Grazie ancora ad entrambi
    Pasquale

  4. andreamariotti Autore articolo

    Un cordialissimo saluto al caro amico Pasquale, trovando da parte mia superfluo precisare che la qualità della sua poesia è stata da me criticamente fruita ricevendone non tanto con-solazione bensì con-forto. Cosa si potrebbe chiedere di più a un poeta?

    Andrea

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