sermonti

Profondamente commosso, do il mio addio a Vittorio Sermonti (scomparso a Roma il 23 novembre scorso) quasi fisica incarnazione, per me, di quella “leggerezza” oggetto della prima “proposta” delle Lezioni americane di Italo Calvino. Sì, il grande (veramente grande!) Sermonti era così, “gravità senza più peso”; per dire del suo rigore estremo di studioso nobilmente e chiaramente divulgato (Sommo Poeta in primis). Non riesco infatti a dimenticare la sua Lectura Dantis del 2000 iniziata a Roma presso i Mercati Traianei (Inferno) e proseguita poi presso il Pantheon (Purgatorio e Paradiso). Ma parlano per lui ovviamente i suoi libri, le registrazioni delle sue trasmissioni radiofoniche ed altro. Parafrasando il Moravia dell’orazione funebre a Pasolini, abbiamo veramente perduto un Maestro, e di quelli come Lui non se ne vedono tanti in giro. Addio, Vittorio carissimo, ti sia lieve la terra.

 

P.S. …vivo il ricordo del soave invito rivolto al Presidente Ciampi a seguire possibilmente anche i Canti meno famosi di quello celebre di Ulisse, all’epoca della tua Lectura Dantis presso i Mercati Traianei in Roma.

 

Andrea Mariotti

1 commento su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Con emozione ho appreso ieri mattina la notizia della morte di Vittorio Sermonti, poliedrica figura di intellettuale: scrittore, giornalista, critico, traduttore, insigne dantista e divulgatore della Divina Commedia. Mi piace qui ricordarlo con le parole di Dario Franceschini -ministro dei beni culturali- che così ne ha commentato la scomparsa: “L’Italia perde una personalità di grande sapienza e profondità di pensiero di cui ci mancherà la voce.”… Ma i suoi libri continueranno “a parlarci”. Un caro saluto.

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