Note letterarie

 

Che cosa s’intende per Letteratura? Nel saggio “Su alcune funzioni della Letteratura” Umberto Eco scriveva “…Ci sono dei poteri immateriali non valutabili a peso, che in qualche modo pesano…Tra questi annovererei quello della tradizione letteraria, vale a dire del complesso dei testi che l’umanità ha prodotto e produce non per fini pratici, ma piuttosto gratia sui, per amore di se stessi e che si leggono per diletto, elevazione spirituale, allargamento delle conoscenze…” Qual è il fine delle opere letterarie? “Servono per vivere” è il titolo di un saggio di Bruno Falcetto. “A vivere o a sopravvivere o a farci vivere meglio” sostiene Tzvetan Todorov nel libro La litterature en peril. “A renderci  più felici. O meno infelici. A renderci  migliori: più saggi, più accorti, più sensibili, più lungimiranti” (Antoine Compagnon: La Litterature pour quoi faire?). Sappiamo bene che la Letteratura attinge ai paradigmi della storia, dell’antropologia culturale, della sociologia e che ogni opera è’ frutto di tutta una tradizione filosofica, religiosa, civile, il risultato della maturazione del pensiero e della cultura avvenuta attraverso i secoli. Ma la Letteratura è anche e soprattutto rappresentazione di un’idea del soggetto, dunque quanto di più libero ed originale possa esistere. L’incontro con il prodotto letterario è sempre incontro con se stessi, un sentirsi soggetto consapevole e non semplicemente lettore.

 

Fiorella D’Ambrosio

 

 

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