EMOTICON

 

Più non mi parla occulto in libreria

il dizionario di greco, di me

si vergogna per essermi piegato

alle faccine ovvero all’afasia

rispondendo ai messaggi su whatsapp.

Sbrigativa sintassi oggi vantiamo

giacché il tempo è tiranno; questo l’alibi

degli australopitechi in noi latenti.

Arcadia e Crusca un brutto sogno udite,

o lirici dei social in crescendo!

allergici poi siam tutti al telefono

fisso, patetico rudere di ieri:

d’uopo i messaggi, le chat e le mail…

dove stai andando, umanità perduta?

negli autobus li vedi i nuovi oranti,

le teste curve sui sacrali schermi

in viaggio verso l’idiozia, o noi

dal gregarismo ludico guidati!

 

 

Andrea Mariotti, poesia inedita, novembre 2017

 

 

 

4 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    Il tono ironico e polemico insieme, ben si addice, Andrea, al realismo di questa lirica che riflette le tendenze, le caratteristiche, le inclinazioni del nostro tempo e si chiede con passionalità espressiva:”dove stai andando, umanità perduta?”. Versi agili, di elegante dettato e di piacevole lettura. Complimenti!

  2. andreamariotti Autore articolo

    Ti ringrazio Fiorella per le tue parole e come ho già scritto su Facebook -se può esservi stato un Virgilio per questi miei sciolti così contaminati fra il letterario e il gergo informatico- ebbene, non posso non riconoscerlo nel poeta degli Strumenti umani : “Non amo il mio tempo”. Un caro saluto

  3. monica

    Caro Andrea, complimenti per questa poesia dal ritmo incalzante che rappresenta un nitido ritratto ironico ma ahinoi tristemente realistico del contesto sociale che ci appartiene e ci circonda nostro malgrado. Questo si riflette anche sul piano politico e culturale evidentemente. E tu bene affermi..”in viaggio verso l’idiozia”..ma quale sarà la destinazione di questo viaggio??! Visto che la situazione è davvero preoccupante, e la crusca diverrà solo una parola da associare alla farina integrale!

  4. andreamariotti Autore articolo

    Ben scritto, cara Monica, “crusca” e non “Crusca”!… quale tappa di quel “viaggio verso l’idiozia” evocato dai miei versi in forte attrito formale con la materia vile e degradata che ci riguarda tutti. Un saluto affettuoso

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