Questo monumento equestre in bronzo (fino a qualche anno addietro o forse più nel bel mezzo del prato di fronte alla Basilica Superiore di San Francesco) simboleggia a parer mio come meglio non si potrebbe lo spirito autentico di Assisi. Tale monumento rievoca infatti il mesto ritorno da Spoleto del Poverello cavaliere mancato contro i sogni di gloria suoi e soprattutto del padre, alla vigilia della conversione. Ecco, mi piace pensare che ad Assisi passano tutti (o quasi), dalla gente comune ai potenti della terra, credenti o non credenti, mossi forse da un dubbio: ” Che ci sto a fare al mondo così armato fino ai denti?”. Il DISARMO (se non vogliamo allargarci fino a parlare di pace) potrebbe pertanto essere la parola che incarna come accennavo sopra lo spirito di Assisi, l’unico modo di sentire il Natale appena trascorso senza sconti e regali, ben al di là della effusione dolciastra alla “Fratello sole, sorella luna” di zeffirelliana memoria.

 

 

 

Andrea Mariotti

 

 

2 commenti su “

  1. monica martinelli

    Condivido il sentire e la speranza, ma temo che non sia lo spirito dei passanti o visitatori per Assisi, per lo più turisti “mordi e fuggi”.. E del disarmo i “signori della guerra” non vogliono neppure sentirne parlare purtroppo

  2. andreamariotti Autore articolo

    Hai ragione, Monica, il pensiero realistico fa del dolce sentire come una carta preda del vento. Eppure mi è piaciuto scrivere questa breve riflessione. Un caro saluto

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