Come non mai questa mattina ho “sentito” la verità di quel celebre passo leopardiano dello  Zibaldone (4418; 30/11/1828), laddove il grande Recanatese riflette sulla “vista raddoppiata” (ossia sulla visione interiore in dote agli uomini d’immaginazione). Trovandomi infatti a Villa Falconieri (Frascati) per seguire l’ intervento di Novella Bellucci (Università La Sapienza) sulle ” Magnifiche sorti e progressive” all’ interno della giornata di studi dell’ Accademia Vivarium Novum (Campus Mondiale dell’Umanesimo), ecco la grande studiosa leopardiana propormi sul momento di “dire” a memoria la prima strofe della Ginestra. Prima di incontrarla, Novella, avevo fatto in tempo a scattare questa foto nel suggestivo giardino della Villa. Così, in breve, a posteriori, nella mia immaginazione, il monte Gennaro che si riconosce nello scatto è divenuto il “formidabil monte/ sterminator Vesevo“; il fianco di Villa Falconieri trasformandosi in quello di Villa Ferrigni presso Torre del Greco alle pendici del Vesuvio, ovvero il luogo dove venne concepita da Leopardi per appunto la Ginestra, monito perenne rivolto agli umani a stringersi in ” social catena” riconoscendo il proprio stato ” basso” e “frale“.

 

Andrea Mariotti

 

 

2 commenti su “

  1. Fiorella D'Ambrosio

    “All’uomo sensibile e immaginoso….il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà con gli occhi una torre, una campagna; udrà con gli orecchi il suono d’una campana e nel tempo stesso con l’immaginazione vedrà un’altra torre, un’altra campagna e udrà un altro suono…Trista quella vita (ed e’ pur tale la vita comunemente) che non vede, non ode, non sente se non gli oggetti semplici, quelli soli di cui gli occhi, gli orecchi e gli altri sentimenti ricevono la sensazione.” (Leopardi-Zibaldone- 30/11/1828). Questo pensiero leopardiano ha alimentato gran parte delle inquietudini della mia vita: associare le visioni reali con le emozioni interiori, il vero con l’indefinito e l’immaginario. Le tue parole pertanto, Andrea, mi hanno particolarmente toccata, facendomi chiarire e approfondire riflessioni, osservazioni su cose viste o sentite, memorie. Un caro saluto

  2. andreamariotti Autore articolo

    In effetti, Fiorella, quello citato è un passo leopardiano d’importanza strategica e per il grande Recanatese e per tutti i poeti e gli artisti in generale. Ma forse sbaglio, perché altrove, sempre nello Zibaldone ci imbattiamo nel “lettore sensibile e immaginoso”. In tutta evidenza, quindi, le parole di Leopardi sono rivolte a tutti gli uomini di buona volontà immaginativa. Un caro saluto

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