“FEMMINACCIE IMPUDENTISSIME”

Ieri pomeriggio a Roma, presso MONTEDARTE 24, è stato presentato il libro di Cinzia Dal Maso “Femminaccie impudentissime”, Dunp Edizioni, 2023. L’autrice, giornalista e scrittrice, è membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi” e autorevole studiosa della storia della Repubblica Romana, cui ha dedicato negli anni passati diverse pubblicazioni. Dirò subito che il libro in oggetto mi è piaciuto molto per la mirabile fusione, in esso, di fluidità narrativa e rigore storico (sorretto quest’ultimo da una articolata bibliografia impreziosita da bellissime foto d’epoca). Ma quale la ragione di un titolo così singolare riguardo al succitato saggio? tale titolo in effetti non è che uno dei tanti miserabili e documentati epiteti a mezzo dei quali scrittori e giornalisti reazionari si riferivano alle infermiere volontarie mobilitate dalla principessa Cristina Trivulzio di Belgiojoso, durante la breve ed eccezionale vicenda della Repubblica proclamata in Campidoglio il 9 febbraio del 1849. Non poche di queste donne, di nobile estrazione, aderirono infatti con totale spirito di abnegazione, assieme a tante altre di più umile origine, alla causa repubblicana; curando e confortando i feriti (anche quelli dell’esercito francese, dopo i combattimenti del 30 aprile!) con il generoso sostegno della popolazione, presso le “ambulanze”, e cioè gli ospedali romani di Santo Spirito, San Giacomo, Fatebenefratelli, San Gallicano e il quartier generale costituito dall’ospizio della SS. Trinità dei Pellegrini. Con le maniche rimboccate, fra il tanfo della morte, il sangue, i gemiti degli agonizzanti, le amputazioni all’ordine del giorno, guidate dalla Belgiojoso, queste donne valorose anticiparono storicamente -puntualizza la nostra studiosa- la grande esperienza di Florence Nightingale nella guerra di Crimea e della sua scuola infermieristica presso il St. Thomas Hospital di Londra. Come osserva nella presentazione del libro Giuseppe Garibaldi, pronipote dell’Eroe dei Due Mondi e Direttore dell’omonimo Istituto Internazionale di Studi, alla Dal Maso sta particolarmente e giustamente a cuore la grande spinta verso l’emancipazione femminile promossa dal Risorgimento, di cui la vicenda della Repubblica Romana costituisce momento saliente. Di pregnante interesse quindi, nella galleria di ritratti femminili della seconda parte del libro, le pagine dedicate per esempio alla figura della grande intellettuale americana Margaret Fuller, corrispondente di guerra e fraternamente vicina alla popolazione romana. Non rimane pertanto che ringraziare Cinzia Dal Maso per questo suo libro avvincente e ricchissimo di annotazioni storiche; nonché di evidente attualità, non solo in ordine al suddetto tema dell’emancipazione femminile; ma anche, e non secondariamente, rispetto a ciò che l’uomo ha di più prezioso su questa terra, la leopardiana “social catena”. Fa riflettere infatti, come a non molti anni di distanza dalla nascita del canto “La ginestra” del 1836, il vagheggiamento ivi espresso di una umanità profondamente solidale abbia trovato una così ammirevole attuazione nella breve ma grande storia della Repubblica Romana del 1849.

 

Andrea Mariotti

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