GIUGNO

GIUGNO

Campolongo il 5 luglio 1917

 

Quando

mi morirà

questa notte

e come un altro

potrò guardarla

e mi addormenterò

al fruscio

delle onde

che finiscono

di avvoltolarsi

alla cinta di gaggie

della mia casa

 

Quando mi risveglierò

nel tuo corpo

che si modula

come la voce dell’usignolo

 

Si estenua

come il colore

rilucente

del grano maturo

 

Nella trasparenza

dell’acqua

l’oro velino

della tua pelle

si brinerà di moro

 

Librata

dalle lastre

squillanti

dell’aria sarai

come una

pantera

 

Ai tagli

mobili

dell’ombra

ti sfoglierai

 

Ruggendo

muta in

quella polvere

mi soffocherai

 

Poi

socchiuderai le palpebre

 

Vedremo il nostro amore reclinarsi

come sera

 

Poi vedrò

rasserenato

nell’orizzonte di bitume

delle tue iridi morirmi

le pupille

 

Ora

iI sereno è chiuso

come

a quest’ora

nel mio paese d’Affrica

i gelsomini

 

Ho perso il sonno

oscillo

al canto d’una strada

come una lucciola

 

Mi morirà

questa notte?

 

GIUSEPPE UNGARETTI, dall’ALLEGRIA

 

 

 

 

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