Avido lutto ronzante nei vivi,
Monotono altomare,
Ma senza solitudine,
Repressi squilli da prostrate messi,
Estate,
Sino ad orbite ombrate spolpi selci,
Risvegli ceneri nei colossei…
Quale Erebo t’urlò?
GIUSEPPE UNGARETTI, dal “Sentimento del TEmpo”, 1925