Oggi, nella quinta ricorrenza dell’atroce assassinio di Willy Monteiro Duarte, mi sono recato a Colleferro per lasciare una copia della mia ultima silloge nel municipio della cittadina. L’intenzione era quella di farla arrivare, la mia silloge, in qualche modo alla madre di Willy (medaglia d’oro, quest’ultimo, al valor civile per il suo sacrificio). Non posso a questo punto esprimere la mia viva emozione nel trovare in municipio, nella segreteria, la sorella di Willy, Milena, accanto a me nella foto. Oltre che a Milena, nella dedica mi sono naturalmente rivolto alla madre di Willy, la signora Lucia. Di seguito riporto ancora una volta la poesia dedicata a questo angelo di paradiso, poesia incipitaria del mio libro:
IN MEMORIA
Di te, Willy, dal cuore
grande, spaccato -leggo-,
dai colpi disumani
di tatuati bruti
anche finti indigenti,
come dimenticarsi?
quel tuo volto raggiante
che in foto hai lasciato
immagine è del Cristo
nascosto in mezzo a noi,
mi son detto accorato.
Notte di Colleferro
non sfuggirci di mano,
smemorati siam troppo
nella polis che muore. (settembre 2020)
poedia di Andrea Mariotti, da “Il flauto di Pan unito al vento”, Macabor Editore 2025, con prefazione di Anna Maria Curci.
P.s. ringrazio Valeria Eleuteri per avermi suggerito, circa un mese fa, di recarmi con il mio libro a Colleferro in occasione della quinta ricorrenza del sacrificio di Willy Monteiro Duarte (a/m).